Laghi di Arasè
    

ARASE'

I Laghi di Arasè sono situati nella valle omonima, laterale di destra (sinistra idrografica) della Val Fontana.
Ci sono due sentieri per salire ai laghi: il primo parte dopo un ponte di legno oltre il Pian dei Cavalli e il secondo più avanti all'Alpe Campiascio. I due sentieri si uniscono prima dell'Alpe Arasè.
La stretta strada asfaltata della Val Fontana, nei pressi del Rifugio Erler diventa una sterrata in cattive condizioni. Dobbiamo guadare due torrenti e superare innumerevoli buche per cui occorre utilizzare un fuoristrada.

Come arrivare:
Lasciamo la statale 38 al km. 46.8, a Chiuro, verso nord e subito prendiamo a sinistra la provinciale 21 dir C che inizialmente si chiama Via Trieste. Arrivati a Ponte, la strada diventa Via San Carlo.
Superato un incrocio, in corrispondenza della chiesa della Madonna di Campagna e del cimitero, proseguiamo con Via Europa e, dopo un curvone a sinistra, raggiungiamo la chiesa di San Gregorio.
Giriamo a destra immettendoci sulla Via Panoramica e la percorriamo per quattrocento metri fino a trovare sulla sinistra la deviazione per la Val Fontana.
Seguendo i vari segnavia che indicano S. Bernardo e la Val Fontana proseguiamo tra piantagioni di mele e poi saliamo fino alla chiesetta di S. Rocco (m. 780).
Poco dopo troviamo un bivio; lasciata a sinistra la carrozzabile per S. Bernardo, proseguiamo diritto entrando in Val Fontana.
Fiancheggiamo il torrente che scorre sul fondovalle alla nostra destra fino al ponte coperto di Premelè (m. 1046) dove passiamo sull'altro versante e proseguiamo con alcuni tornanti, in leggera salita, fino alla Località S. Antonio (m. 1200), le cui case sono abitate solo d'estate.
Oltre il piccolo paese la strada continua ed è percorribile anche in auto, per lo meno fin tanto che non nevica.

La strada è asfaltata fino al guado che precede il Rifugio Erler (m. 1400), in località Campello. Da questo punto continuiamo in auto se il nostro mezzo lo consente, altrimenti è opportuno parcheggiare e proseguire a piedi.

Lasciamo a sinistra un ponte che attraversa il Torrente Fontana e conduce in località Sella.
Più avanti, sempre a sinistra troviamo il sentiero che in ore 1.45 sale al Bivacco Montirolo.
Raggiungiamo il vasto pianoro del Pian dei Cavalli (m. 1500) dove lasciamo a destra il sentiero che sale in Val Malgina e alla sinistra la stradina per il Pian delle Ortiche. Continuiamo diritto.

Dopo un po', stanchi di sobbalzare ad ogni buca, decidiamo di parcheggiare in una zona in cui, ai lati della sterrata, ci sono parecchi spazi erbosi attorniati da radi alberi. Siamo a circa un chilometro dall'inizio del primo sentiero (m. 1575).

Ci incamminiamo e lasciamo a destra un paio di grandi massi accanto ai quali due segnali stradali indicano: pericolo generico e pericolo caduta massi.
In leggera salita entriamo in un bosco di conifere. Alla sinistra tra gli alberi vediamo scorrere il Torrente Fontana ad una ventina di metri di distanza (m. 1580).
Lasciamo a sinistra un sentiero all'inizio del quale è segnalata l'Alpe Alada a ore 1.30.
Dopo un tratto allo scoperto rientriamo nel bosco.
Percorriamo un'ampia curva verso sinistra (m. 1600).
Alla sinistra vediamo un formicaio (m. 1605).
Troviamo un piccolo slargo.
All'esterno di una semicurva verso destra vediamo un ponticello sul torrente (m. 1620).
Superiamo una semicurva verso sinistra (m. 1625).

Arriviamo al ponte, interamente di legno, sul torrente che scende dalla Valle di Arasè (m. 1635).
Dopo il ponte la sterrata piega a sinistra, inizia a scendere e prosegue verso l'Alpe Campiascio. Diritto prende avvio una stradina coperta dall'erba; la seguiamo per pochi metri e prendiamo il sentiero che sale a destra all'inizio del quale i segnavia indicano: Alpe Arasè a ore 1, Passo Sareggio a ore 1.45, Valle dei Laghi a ore 2.

Dopo un tratto allo scoperto torniamo nel bosco che è formato in prevalenza da pini (m. 1655).
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1675).
Lasciamo a sinistra un masso (m. 1690).
Superiamo un tratto, con poca pendenza, allo scoperto (m. 1695).
Percorriamo un tornante sinistrorso e riprendiamo a salire (m. 1700).

Rientriamo nel bosco (m. 1715).
Continuiamo tra radi alberi (m. 1725).
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1740).
Superiamo una semicurva verso destra allo scoperto (m. 1770).
Dopo un tornante sinistrorso proseguiamo con poca pendenza (m. 1775).
Scavalchiamo una pietra.
In salita rientriamo nel bosco.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1805).

Usciamo dal bosco e per un tratto camminiamo attorniati dalle pietre di una vecchia frana (m. 1820).
Continuiamo con poca pendenza. Su di un masso vediamo un bollo bianco-rosso e una freccia gialla (m. 1825).
Riprendiamo a salire.

Dalla sinistra arriva l'altro sentiero che proviene dall'Alpe Campiascio. Continuiamo diritto. Da questo punto, di tanto in tanto, troveremo un bollo bianco-rosso (m. 1830).
Superiamo una semicurva verso sinistra (m. 1850) e una verso destra (m. 1855).
Percorriamo un tratto in leggera salita con una roccia alla sinistra (m. 1860).
Torniamo a salire e superiamo una semicurva verso sinistra.
Percorriamo altre due semicurve sinistra-destra (m. 1870).
Vediamo un cartello illeggibile appeso ad un albero.

All'esterno di un ampio tornante sinistrorso c'è una staccionata oltre la quale scorre il torrente. Superiamo una sbarra (m. 1885).
Usciamo dal bosco e continuiamo con un sentierino tra l'erba.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1890).
Superiamo una semicurva verso sinistra.
In basso alla destra rumoreggia il torrente.
Continuiamo con poca pendenza e percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1900).
Subito dopo, quasi in piano, davanti ad un rudere, percorriamo un tornante destrorso e riprendiamo a salire.
Superiamo una semicurva verso sinistra seguita con minore pendenza da una curva verso destra (m. 1925).

Lo stallone dell'Alpe Arasè

Lo stallone dell'Alpe Arasè

Davanti vediamo i tre edifici dell'Alpe Arasè.
Percorriamo una semicurva verso sinistra e un tornante destrorso (m. 1935).
Lasciamo a sinistra lo stallone dell'alpeggio (m. 1940). Il fabbricato è privo delle porte e rappresenta l'unica possibilità di riparo in caso di un improvviso acquazzone che potremmo incontrare lungo il cammino.
Dopo una curva verso sinistra passiamo tra le due piccole baite dell'alpeggio. Quella a sinistra, con il cartello "Arasè" sopra la porta, è chiusa con un lucchetto; l'altra in modo più artigianale.

Oltre le baite continuiamo diritto in salita verso un gruppo di alberi dove troviamo un bivio e una palina con dei segnavia che indicano; Alpe Arasè 1941 m; a sinistra: Alpe Sareggio a ore 0.45; a destra: Valle dei Laghi a ore 1, Passo dell'Arasè a ore 1.45, Confine di Stato. Due cartelli con freccia, appesi ad un albero, confermano: Laghi e Sareggio. Andiamo a destra (m. 1965).
Dopo un breve tratto in leggera discesa, guadiamo il torrente e proseguiamo in leggera salita.

Con un ponticello di tronchi e protezione-corrimano alla destra, attraversiamo un ruscello affluente del sottostante torrente (m. 1975).
Superiamo una semicurva verso sinistra e riprendiamo a salire tra radi alberi.
Ci avviciniamo al torrente ma, con un tornante sinistrorso, subito ce ne allontaniamo e rientriamo nel bosco (m. 2000).
Continuiamo con poca pendenza.
Scavalchiamo un albero, nato alla destra del sentiero e cresciuto alla sinistra (m. 2010).

Usciamo dal bosco. In basso alla sinistra vediamo l'Alpe Arasè e il sentiero che sale all'Alpe Sareggio. Percorriamo un tornante destrorso (m. 2015).
Proseguiamo in salita tra radi alberi.
Torniamo nel bosco (m. 2025).
Percorriamo un ampio tornante sinistrorso (m. 2035).

Per un tratto il sentiero attraversa le pietre di una vecchia frana (m. 2040).
Con poca pendenza, tra radi alberi, superiamo una semicurva verso destra seguita da un tornante sinistrorso (m. 2045).
Torniamo allo scoperto. In basso alla destra vediamo il torrente.
Percorriamo un tornante sinistrorso e riprendiamo a salire (m. 2050).
Proseguiamo attorniati da un mare rododendri.
Superiamo due semicurve destra-sinistra.

Subito dopo, in leggera salita, attraversiamo le pietre di una frana camminando su sentiero ben sistemato (m. 2065).
Proseguiamo in salita tra alcuni alberi e cespugli di rododendro (m. 2070).
In leggera salita superiamo una semicurva verso destra.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 2085).
Continuiamo quasi in piano.

Con poca pendenza, riattraversiamo la frana più a monte. Il sentiero è sempre in buone condizioni.
Al termine della frana superiamo una semicurva verso destra (m. 2095).
Troviamo un bollo giallo e rosso.
Continuiamo tra radi alberi e cespugli di rododendro. In basso alla destra vediamo il torrente (m. 2110).
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 2220).

Proseguiamo in salita, seguendo la parete di roccia alla nostra destra.
Per un tratto il sentiero è un po' esposto alla sinistra (m. 2130).
Dopo una curva verso destra e un breve tratto con poca pendenza, riprendiamo a salire (m. 2135). In basso a sinistra torniamo a vedere l'Alpe Arasè.
Continuiamo quasi in piano con il sentiero attorniato dall'erba (m. 2145).
Scavalchiamo una pietra situata nel mezzo del sentiero.
Proseguiamo con poca pendenza. Saliamo due gradini di pietra.

Superiamo un breve tratto in salita e due semicurve destra-sinistra (m. 2150).
Continuiamo in leggera salita con un tratto di sentiero pietroso.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 2155).
Proseguiamo in salita tra pietre franate (m. 2160).
Continuiamo tra i rododendri (m. 2165).
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 2170).
Con poca pendenza superiamo una semicurva verso sinistra.

Percorriamo un tornante destrorso, scavalcando una pietra nel sentiero, e riprendiamo a salire (m. 2185).
Attraversiamo, una dopo l'altra, due zone pietrose.
Superiamo una curva verso sinistra con il sentiero tra le pietre (m. 2205).
Continuiamo attorniati da ciuffi d'erba.

Con pochi ripidi passi saliamo verso sinistra (m. 2215).
Continuiamo dapprima quasi in piano e poi in leggera salita tra pietre franate.
Al termine della frana superiamo una semicurva verso destra.

Percorriamo un tratto un po' esposto alla destra (m. 2220). Quasi in piano passiamo accanto ad un albero solitario.
Superiamo due semicurve sinistra-destra. Un muretto scende alla destra a rinforzo del sentiero.
Subito dopo percorriamo un tornante sinistrorso e continuiamo in salita attorniati dall'erba (m. 2230).

Percorriamo un tornante destrorso (m. 2235). Continuiamo con un tratto abbastanza ripido.
Dopo un breve tratto quasi in piano (m. 2240) proseguiamo in modo abbastanza ripido attorniati da cespugli di rododendro e qualche ciuffo d'erba.
Continuiamo quasi in piano. Troviamo un solitario larice e superiamo una curva verso sinistra (m. 2250).
Tra ciuffi d'erba percorriamo due tratti con poca pendenza separati da uno in salita (m. 2260-2270).
Superiamo un'ampia semicurva verso destra (m. 2275).

Il Lago Gemello Sud

Il Lago Gemello Sud

Quasi in piano scavalchiamo un ruscelletto (m. 2285).
In leggera salita attraversiamo un tratto con piccole pietre.
Dopo una semicurva verso sinistra continuiamo in salita (m. 2290) e dopo una semicurva verso destra con poca pendenza (m. 2295).
Torniamo a salire e percorriamo due tornanti sinistra-destra (m. 2305).
Continuiamo con altri due tornanti sinistra-destra (m. 2315).
Dopo un breve tratto con poca pendenza, in salita superiamo una curva verso sinistra.

Quasi in piano arriviamo ad un bivio (m. 2325). Su di un cartello leggiamo: Valle dei Laghi 2309 m. Lasciamo il sentiero che continua verso il Passo Arasè e prendiamo quello che scende verso i primi due laghi, chiamati anche Laghi Gemelli in quanto situati uno accanto all'altro. Dopo una ventina di metri vediamo il lago settentrionale.
Continuiamo dapprima in discesa e poi quasi in piano con il lago alla nostra sinistra.
Dopo una breve discesa, quasi in piano raggiungiamo i ruderi di un baitello e la striscia di terra che separa i due laghi. Alla destra c'è il lago meridionale (m. 2310).

Il Lago Gelato

Il Lago Gelato

Per salire al Lago Gelato, situato ai piedi del Pizzo della Malgina, non esiste un vero sentiero.
Dai ruderi del baitello proseguiamo diritto tra i due Laghi Gemelli.
Davanti abbiamo una parete di roccia in mezzo alla quale scende con una cascata il Torrente della Valle dei Laghi, emissario del Lago Gelato. Inizialmente non vediamo né tracce, né bolli, né ometti.
Attraversiamo il torrente (m. 2315) e cominciamo ad aggirare la parete di roccia salendo verso destra.
Dopo un po' troviamo tracce di sentiero e qualche ometto.
Accanto ad un ometto percorriamo un tornante sinistrorso (m. 2360) e continuando raggiungiamo la sommità della parete rocciosa.
Ora seguiamo il torrente.
Ci rendiamo conto che proseguendo alla sua destra, in alto potremmo avere dei problemi in quanto la pendenza diventerà troppa ripida. Pertanto scegliamo un punto dove è possibile guadarlo e passiamo alla sua sinistra (m. 2415).
Troviamo alcuni ometti e delle tracce che ci allontanano un poco dal torrente.
Intercettiamo un sentiero, marcato con bolli e con triangoli bianchi e rossi, seguendo il quale ci riavviciniamo al torrente.
Al termine della salita, percorriamo un tratto quasi in piano ed uno in discesa e raggiungiamo la sponda del Lago Gelato accanto al torrente emissario (m. 2485).
Guadiamo il torrente e saliamo un dosso dalla cima del quale (m. 2500) possiamo vedere tutto il lago.

    
    

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Questi sono alcuni dei laghetti
che ho incontrato girovagando
sulle nostre montagne.
    
    

    
    

Caratteristiche

    
  • Nazione: Italia
  • Ubicazione: Val Fontana
  • Provincia: Sondrio
  • Comune: Ponte
  • Carta Kompass: 93 C6
  • Tempo: 2.45 ore
  • Dislivello: m. 940-15
  • Difficoltà: escursionistica
  • Escursione: agosto 2020
--- Lago Gemello Nord ---
  • Altezza: m. 2315
  • Latitudine: 46°15'09"N
  • Longitudine: 10°02'50"E
  • Lunghezza: m. 160
  • Larghezza: m. 100
  • Tipo: naturale
--- Lago Gemello Sud ---
  • Altezza: m. 2310
  • Latitudine: 46°15'04"N
  • Longitudine: 10°02'48"E
  • Lunghezza: m. 170
  • Larghezza: m. 100
  • Tipo: naturale
--- Lago Gelato ---
  • Altezza: m. 2485
  • Latitudine: 46°14'51"N
  • Longitudine: 10°03'08"E
  • Lunghezza: m. 220
  • Larghezza: m. 140
  • Tipo: naturale
aquila = escursione molto lunga

Escursione lunga e faticosa.